www.sergioendrigo.it
news | biografia | discografia | bibliografia | testi | accordi | foto | multimedia | aneddoti | approfondimenti
    newsletter | mailing list | guestbook | forum | shop | links | e-mail  
Collaborazioni - Giuseppe Ungaretti
Non ho mai conosciuto personalmente il grande Ungaretti, ma ho letto molto le sue poesie. Una la recitai nel mio “famoso” concerto del 1970 al Piccolo Teatro di Milano. Scusate se mi permetto di chiamare “famoso” il mio concerto di allora, ma era la prima volta che in quel teatro si esibiva un cantante di musica leggera, almeno così mi pare… “Di quelle case non è rimasto che qualche brandello di muro…”.
Quando ebbi l’idea di dedicare un album a Vinicius De Moraes, Sergio Bardotti lo realizzò magnificamente e lo intitolò La Vita, Amico, È L’Arte Dell’Incontro, da un verso di Vinicius. Perché dedicare un album a Vinicius? Perché è stato forse l‘unico grande poeta riconosciuto dalla critica mondiale, ad essere anche un grande autore di canzoni di grande successo con Tom Jobim, Baden Powell, altri grandi musicisti brasiliani, e infine con Toquinho. Il bello è che proprio per il disco La Vita, Amico, È L’Arte Dell’Incontro, Vinicius e Toquinho si conobberro e insieme ebbero dieci anni di successi. Ungaretti, se non sbaglio, era stato professore di letteratura italiana all’Università di Sao Paulo e aveva già tradotto molte poesie di Vinicius. E così Bardotti lo chiamò per recitarne alcune nel disco. Fu una cosa splendida.
Quando Ungaretti ci lasciò, Leone Piccioni organizzò una trasmissione radiofonica in suo omaggio e si parlò anche del disco. C’erano Leone Piccioni, Enzo Siciliano e altri che non ricordo. A un certo punto telefonò Alberto Sordi che negli ultimi tempi era diventato grande amico di Ungaretti. Ci raccontò che un giorno chiese al poeta: “Maestro, ma a che serve la poesia?” E Ungaretti col suo famoso vocione rispose: “A niente!”.
Vinicius De Moraes aveva anche scritto tante belle canzoncine per bambini e nel disco io ne cantai una che divenne famosa, La Casa. Poi Bardotti fece un altro disco con le canzoni per bambini di Vinicius, L’Arca.
Io ho ancora un pappagallo comprato in Brasile nel ’68, si chiama Paco, è simpaticissimo e un gran caciarone… Quando era viva mia madre parlava molto di più perché lei chiacchierava con lui tutti i giorni.
Ad un certo punto Vinicius ci diede un pezzo di carta sgualcita con su scritto: ”Ma che bello pappagallo tutto verde e l’occhio giallo…”. Ci mettemmo in tre per finire la canzonetta, io, Bardotti e Bacalov e scrivemmo Il Pappagallo.

 
qualche link su Giuseppe Ungaretti...

www.la-poesia.it/italiani/fine-1900/ungaretti/GU_indice.htm
www.riccati.it/anto_ita/autori/ungagiu.htm


 sergioendrigo.it | news | biografia | discografia | testi | multimedia | approfondimenti | guestbook | sitemap | e-mail