Festival
Di Sanremo 1973. Con questa canzone vinsi sia il premio per
il miglior testo che quello come miglior interprete. Fu un
modo strano per ripagarmi del fatto di non aver vinto, i soliti
marchingegni di Sanremo insomma.
[da “Sergio
Endrigo” (Lato Side Editori, 1982)] |
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Quell'anno
[1973; N.d.W.] io ero stato chiamato a partecipare alla commissione
di letteratura che doveva scegliere il migior testo poetico
presentato al Festival, per il quale era previsto il premio
di un milione. In commissione c'erano anche alcuni professori
e professoresse del liceo di Sanremo. Alla prima selezione
Elisa Elisa era stata scartata, perchè
era stata letta con poca attenzione. Io mi impuntai e feci
recuperare questo brano per la seconda selezione. L'accusa
maggiore rivolta a Elisa Elisa era che non
rispettava le regole metriche. Io invece sostenevo che era
un inno all'amore, anche se scritto con versi
sciolti. Al mio fianco avevo la professoressa Alma Zanon,
che era mia amica, e le diedi una gomitata perchè mi
sostenesse nella battaglia. Alla terza selezione lessi io
il testo di questa canzone, cercando di dargli il giusto tono.
A questo punto qualche commissario ha ceduto e così
non mi è stato difficile far convergere il maggior
numero di voti su Elisa Elisa. Alla fine
una delle professoresse, tenace oppositrice, che aveva votato
contro fino in forndo, salutandomi, mi disse acidamente: "Adesso
sarà contento!" Questo, per quanto mi riguarda,
fu l'unico inghippo che feci al Festival di Sanremo.
Amilcare
Rambaldi [membro della commissione preposta a eleggere
il "miglior testo letterario"]
[da “Sergio
Endrigo” (Lato Side Editori, 1982)] |
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